sabato 6 dicembre 2008

AMMINISTRAZIONE-VISCO

GIUSTAMENTE parliamo di cose che conosciamo, ma ci sono enormi problemi di struttura che non possiamo ignorare, anche se ci limiteremo a cercare di capire le opinioni di altri, leggete con cura il testo di
Vincenzo Visco.

5 commenti:

Alberto Lusiani ha detto...

L'articolo di Visco e' interessante ma il quadro che dipinge nella prima colonna e' sostanzialmente sbagliato.

Secondo Visco l'Italia offre accesso all'universita' quasi a tutti ma poi laurea solo una modesta frazione a causa degli abbandoni, mentre all'estero l'accesso e' limitato, quindi gli studenti sono seguiti molto meglio e con piu' risorse, e si laureano tutti.

E' sufficiente controllare il rapporto OECD Education at a Glance 2008 per constatare che l'accesso all'universita' e' generalmente significativamente maggiore all'Italia in tutti i Paesi esteri avanzati specie nel passato, inclusi i Paesi con tasse universitarie elevate come i paesi anglosassoni. Il rapporto OECD da' questi numeri per il 2006: Paesi con tasse basse e sistema sviluppato di borse di studi (Paesi scandinavi), accedono all'universita' 71% dei 18enni; Paesi con tasse elevate e molte borse di studio (anglosassoni), partecipazione 64%, Paesi con tasse basse ma con poche borse di studio (Italia, Francia, Germania, Europa continentale) partecipazione 50%, Paesi con tasse elevate e poche borse id studio (asiatici) partecipazione 48%.

Non e' vero che all'estero tutti si laureano, piuttosto gli abbandoni fino a tempi recenti erano 66% per l'Italia e 33% all'estero. Va detto che con la riforma del 3+2 l'Italia sta avvicinandosi agli standard esteri sia come partecipazione che come abbandoni.

Inoltre, fino a 5-10 anni fa la partecipazione in Italia e' stata sempre significativaemnte inferiore all'estero, per cui non e' possibile "scusare" con i numeri la scarsa attenzione prestata agli studenti. E quanto alle risorse, fino a tempi recenti stimo che il costo per laureato dell'universita' italiana e' stato probabilmente il piu' alto al mondo.

seldon ha detto...

Uno dei lavori che dovremo fare è districarci in questa giungla di dati, classifiche, spesso poco omogenee ed indicatori (vedi mio commento ad altro post). Comunque sia, oltre ai numeri l'esperienza personale conta qualche cosa e questa mi induce a ritenere che in Italia vi è un enorme spreco e cattivo uso di grandi risorse umane, dai più giovani ai più anziani. Al di la del confronto con l'estero questa è la sfida da vincere, per questo la denigrazione di quello che esiste e produce in condizioni di grande difficoltà ci offende.

g.giacometti ha detto...

D'accordo con Lusiani per le frequenze e gli abbandoni.
Ma Visco dice ben altro e lì mi trova d'accordo:
-Scuole di Medicina separate (io dico con regole diverse)
-Università di livello diverso (le A e le B o le UR e UPP)
-Mobilità dei docenti per la carriera
-Usare bene la 3+2
Quattro punti essenziali sui quali abbiamo peraltro già dissertato.
Speriamo di riuscire a quagliare qualche proposta.

Alberto Lusiani ha detto...

Condivido anche io il giudizio positivo di g.giacometti sul resto dell'articolo di Visco, ci sono molte proposte condivibili, tra cui scorporare Medicina, impedire le progressioni di carriera locali (io seguirei il modello USA).

seldon ha detto...

Su Medicina mi piacerebbe sentire i Medici, anche se sembra ovvio che ci debba essere una qualche forma di separazione.

Sul 3+2 la mia opinione è di non discuterlo, saranno i vari corsi di Laurea a migliorarlo,io non aggiungerei altre regole generali. Nel mio corso di Laurea sono stati fatti molti aggiustamenti anche sostanziali dopo alcune ingenuità
iniziali.


Università di tipo A e B temo che sia una riforma troppo complicata, comunque si può proporre e magari mettere in subordine la mia proposta che mi pareva le selezionasse in modo più indolore.

Mobilità dei docenti, non per legge per carità cimanca che cominciamo noi ad inventarci regole burocratiche. Si crei una dinamica degli stipendi e la mobilità segue. Se una Università periferica vule istituire una million dollars chair sicuramente trova una persona degna per coprirla.