sabato 6 dicembre 2008

documento in difesa dell'Universita' dalla U. Statale di Milano

Segnalo che e' disponibile in rete un documento elaborato all'Universita' Statale di Milano, Economia del lavoro, in difesa dell'Universita' italiana. Si tratta di un lavoro coordinato da Marino Regini, annunciato giorni fa da un articolo sul Corriere della Sera. E' interessante il confronto di alcuni numeri concreti dell'universita' italiana con quelli di universita' straniere, che smonta parte delle polemiche piu' demagogiche e meno competenti sull'universita' italiana. Questo non siginifica - a mio parere personale - che l'universita' italiana non abbia ugualmente bisogno di profonde riforme.

Approfitto per includere qualche altro collegamento utile:

R. Perotti, Lo splendido isolamento dell'università italiana
E' un lavoro del 2004, quindi precedente all' Universita' truccata. Parte dal lavoro di King (The scientific impact of nations, 2004), e fa un confronto approfondito tra universita' italiana e inglese.

Rapporto OECD Education at a Glance 2008

3 commenti:

seldon ha detto...

Un commento a caldo. Sto leggendo vari documenti con dati, classifiche etc.. Certamente ci sono dati interessanti ma alcuni cercano di condensare realtà complesse con un numero che permetta una classifica (ranking), come per gli indicatori scientifici. Certamente è cosa utile ma a volte sospetta, quando si inventano, con opportuni algoritmi, indici normalizzati, che dimostano ora una cosa ora il suo contrario. Mi riveniva in mente la conferenza di Umberto Eco al festival della matematica sulla numerologia, alla fine il numero veniva sempre 66 la bestia. Il mio timore è che ci voglia un corso di Laurea interdisciplinare (matematica, economia, scienze sociali e semeiotica) per studiare i numeri che formano le tabelle che poi utilizzano i politici.

Alberto Lusiani ha detto...

Ritengo gli indici normalizzati usati da King e da Perotti totalmente ragionevoli (assumendo buona fede e assenza di errori di calcolo). Sostanzialmente si limitano a dividere gli articoli per discipline, e a normalizzare il numero di citazioni alla media di disciplina, oppure per anno di pubblicazione, normalizzando le citazioni al numero di citazioni medio per articoli pubblicati nel medesimo anno.

Gli indicatori numerici sono strumenti necessariamente limitati e superficiali per valutare delle persone, ma danno indicazioni attendibili se chi li accumula e' competente e se rappresentano medie statistiche su campioni sufficientemente consistenti.

Marco Vannini ha detto...

il documento della Statale mi ha fatto venire il nervoso fin dalle prime righe e non sono andato avanti. partendo dall'assunto che ci sia "chi vuole denigrare le nostre università" ecc. ecc.
Di chi si parla ? Dei perfidi comunisti mai domi ? Degli studenti sovversivi ? Ed ecco il prorettore milanese che lancia in resta, parte - accompagnato da valanghe di numeri - a difendere l'onore della nostra accademia.
A prima vista sembra più un libello politico che un'analisi pietosa o impietosa che sia.
me la leggerò in treno venendo a Roma Sabato 13.