giovedì 4 dicembre 2008

DISTORSIONI

Molti dei problemi delle Università Italiane provengono da una distorsione di nobili parole o propositi: Libertà, Autonomia, Democrazia, Unità fra didattica e ricerca. In un mondo ideale queste parole disegnano l'Università ideale ma, in quello reale: Libertà si trasforma in anarchia ed arbitrio, Autonomia in irresponsabilità e cientelismo, Democrazia in demagogia ed intrigo ed infine Unità fra didattica e ricerca in una barzelletta. Già non viene valutata la didattica, ma un minimo (forse) di obbligo in questa direzione generalmente viene svolto, per quello invece che riguarda la ricerca sappiamo che moltissimi docenti o non l'hanno mai fatta o hanno da tempo smesso di farla. Però godono di privilegi sconosciuti in qualunque altra parte del mondo, come insegnare per un unico semestre che nella definizione italica dura tre mesi. Esistono situazioni estremamente corrotte ma questo è un argomento che tutti vogliono evitare. La ragione è che si tratta comunque di un privilegio, anche per chi fa ricerca. Di fatto, per un giovane ricercatore brillante, questo compensa lo stipendio miserrimo che percepisce e diventa un forte incentivo a fare la ricerca restando in Italia, un enorme side-benefit. Che questo sia un sistema sensato è un'altro problema.

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