martedì 2 dicembre 2008

Da Claudio Pedrini

Poiché condivido la tua affermazione "perché le discussioni devono ad un certo punto convergere in qualche cosa di concreto."

provo a indicare un modo per focalizzare le questioni, a mio avviso piu urgenti da affrontare in questa fase. La discussione avviatasi con la tua utile iniziativa è senz'altro interessante, ma rischia obiettivamente di risultare assai dispersiva e quindi di non sortire alcun effetto concreto. Del resto tutto l'interesse e la mobilitazione del mondo universitario, finora piuttosto amorfo, pur in una situazione di crescente degrado dell'Università, è nata a seguito delle misure del governo di taglio dei fondi.
è dunque da li che occorre partire per individuare le questioni principali. D'altra parte anche la possibilità , che ricorre in tutti i commenti, di distinguere tra università "virtuose" e "cattive " si scontra con una realtà drammatica e cioè l'incidenza abnorme (e sempre crescente) delle spese per stipendi di personale di ruolo ( e quindi non comprimibili) sui bilanci degli Atenei. In passato, piu precisamente durante il precedente governo Berlusconi, i ministri Moratti e Tremonti avevano proposto alla CRUI un meccanismo che avrebbe permesso di scorporare dal FFOO la spesa per il personale di ruolo, riportandola ( come avviene per la scuola) ad una partita fissa del Tesoro, e quindi non dipendente ogni anno dagli stanziamenti della finanziaria, che in tale modo avrebbero riguardato solo i veri "budget" e quindi avrebbero davvero permesso una verifica sulla reale efficienza dei singoli Atenei. Tale ragionevole proposta fu sdegnosamente rifiutata dai rettori...in nome dell'autonomia!
Credo che tale soluzione vada ripresa. A questo punto sarebbe piu facile modificare realmente il decreto sui tagli, che ovviamente non può riguardare la spesa immodificabile per il personale già di ruolo, e quindi ripristinare un meccanismo coerente di incremento degli organici,in particolare dei ricercatori, che invece nella situazione finanziaria determinata dagli attuali tagli, appare assai problematico. Credo infatti i che prima di discutere l'argomento, certo interessante e appassionante dei meccanismi di reclutamento, sia importante sapere su quali basi realistiche si può ipotizzare un aumento di organico!
Altra questione prioritaria ( e connessa con quella delle risorse) è quella della valutazione. Ma anche in questo caso con realismo: se non si è in grado di valutare le singole persone diventa arduo valutare le strutture! Occorre perciò riprendere, aggiornandola, la valutazione del CIVR e imporre agli Atenei di utilizzarla effettivamente per stabilire incentivi e disincentivi economici per i docenti.
Terza ed ultima questione la "governance". Nulla di quanto viene proposto in termini di una migliore gestione delle risorse finanziare dei singoli Atenei può trovare realizzazione se i CdA sono (unico caso al mondo) formati da rappresentanze corporative (cioè elette per categorie) dei dipendenti!
La soluzione non può essere che quella adottata in tutte le Università europee: la gestione finanziaria (che è evidentemente altra cosa dall'autonomia didattica e scientifica) deve essere controllata e valutata da chi effettivamente eroga i finanziamenti,siano essi pubblici o privati.

Saluti e buon lavoro per il 13!

Claudio Pedrini

1 commento:

seldon ha detto...

La nostra e` l'autonomia degli adolescenti che vanno fuori di casa ma poi quando finiscono i soldi...
Questo e` un punto chiave, introduciamo i Regents come in USA.