sabato 6 dicembre 2008

precari e bastonati

Una mia allieva, assegnista da anni, non ha vinto una Marie Curie per una frazione di punto. Nel suo CV ha ottenuto 4.5 invece di 5.0 perché nonostante avesse partecipato a numerosi progetti nazionali ed internazionali, non ne aveva mai coordinato nemmeno uno. In realtà ne aveva coordinati almento tre ma l'Università di Firenze non concede agli assegnisti di coordinare progetti. Qualcuno mi ha detto che in altre università italiane la cosa é possibile. E' vero ?
Grazie

9 commenti:

seldon ha detto...

Non sono in grado di giudicare, a Matematica non conosco progetti diretti da assegnisti (ma forse non so neppure cosa voglia dire). In sede europea non tengono conto dei diversi sistemi accademici?

g.giacometti ha detto...

Per sapere chi coordina gli si mette il nome in fondo alla lista degli autori sulle pubblicazioni relative. Il primo nome è quello del dottorando. Così tutti capiscono. Anche quelli di Firenze.
Califano, Schettino, Righini, Gatteschi,Bertini, Luchinat etc etc etc. Non credano mettano paletti a chi sa coordinare e dirigere una ricerca.
G.Giacometti

Marco Vannini ha detto...

Giacometti,
cerca di capire. io non metto nessun paletto, ma la nostra amministrazione, nella casella dove compare la voce "responsabile scientifico", non accetta nessun nome che non sia quello di uno strutturato. E' questo il punto, l'assegnista non può tecnicamente comparire come "responsabile" ma solo e soltanto come partecipante. Chiaro ?

seldon ha detto...

Un suggerimento, FORSE alle Marie Curie potrebbero essere meno burocratici di noi, FORSE una dichiarazione spontanea dei membri del progetto che spiegasse il ruolo di coordinamento reale e non formale potrebbe bastare.

Marco Vannini ha detto...

a Bruxelles non c'è degli esseri umani, ci sono delle macchine, alcune delle quali travestite da uomini e donne.

Marco Vannini ha detto...

il mio italiano a volte lascia abbastanza a desiderare ...

F.Vaccarino ha detto...

I panel del marie curie sono formati da docenti e ricercatori. Il voto 4.5 è un "very good", quindi molto bene ma non "super". La valutazione di ogni progetto viene fatta in cieco da tre valutatori che poi s'incontrano a Bruxelles per trovare un giudizio comune. In una valutazione dei marie curie ci sono di solito centinaia di domande e quindi ci saranno stati profili migliori. Il punto chiave è: "Da quanti anni ha finito il dottorato questa persona?" Un'ultima cosa, la valutazione tiene conto delle diverse durate dei corsi di studio, così come delle abitudini accademiche dei vari paesi (alcune bizzarre!) e non è comparativa. Almeno formalmente.

Marco Vannini ha detto...

Caro Vaccarino,

lo so bene, ho partecipato tre volte a panel di referatori. Il punto non é Bruxelles, é la mia (o le nostre ?) Università.
Forse la mia allieva avrebbe perso comunque, non é questo il punto.
Nelle nostre università puoi avere il CV e l'anzianità che vuoi, se non sei strutturato non puoi presentare un progetto in prima persona nè puoi coordinarlo in prima persona.
Se non sei mai stato responsabile, il panel dei referatori dice, come é successo in questo caso, : "che peccato ! Molto brava ma non é mai stata responsabile di un progetto... ".

Ricordi il Comma 22 ?

F.Vaccarino ha detto...

Lo so bene, sono stato assegnista per un paio di anni. E' tutto un sistema ingessato. Tra qualche giorno magari scrivo la mia storia che è un po' atipica, magari serve a qualcosa....ciao